Il trattamento radioterapico del tumore della prostata può comportare effetti collaterali acuti e/o cronici loco-regionali a carico degli apparati genito-urinario e gastro-intestinale.
L’incidenza degli effetti collaterali è condizionata dalla schedula di frazionamento prescelta e dal volume di trattamento.
Inoltre anche le caratteristiche del paziente, quali l’età avanzata, il diabete mellito, le malattie vascolari, la presenza di malattia emorroidaria, le malattie infiammatorie intestinali croniche, una pregressa chirurgia addomino-pelvica, l’uso concomitante di terapia anti-androgenica ed altro possono aumentare il rischio di effetti collaterali.
Tossicità gastro-intestinale
La tossicità gastro-intestinale, acuta e cronica in relazione al tempo di insorgenza, generalmente si manifesta con un’infiammazione della parete anteriore del retto detta proctite attinica che si può manifestare con:
- tenesmo,
- crampi addominali,
- alvo frequente con scariche mucose, diarrea e sanguinamento che tendono a risolversi entro alcune settimane dalla fine della radioterapia.
La proctite cronica insorge dopo mesi o anni dalla fine della radioterapia e si manifesta con sanguinamento rettale.
Effetti collaterali all’apparato genito-urinario
Gli effetti indesiderati a carico dell’apparato genito-urinario possono presentarsi in fase acuta con:
- pollachiuria,
- disuria,
- urgenza dovuti a cistite, uretrite o a entrambe.
Questi sintomi, solitamente di entità modesta, si risolvono entro poche settimane dalla fine del trattamento.
Effetti indesiderati tardivi
Gli effetti tardivi sono più rari e si manifestano con:
- ematuria di vario grado,
- disuria persistente,
- dolore,
- stenosi uretrali,
- incontinenza urinaria da urgenza,
- disfunzione erettile.
dr.ssa Alessia Guarneri
Dirigente Medico Radioterapista Oncologico presso l’IRCCS Istituto di Candiolo.